(3-5-2):
Mancini, Villa (20' pt Pavon), Bonomi, Luppi, Ametrano, Vidigal,
Montezine (36' st Graffiedi), Magoni (42' st Cristiano), Jankulovski,
Rastelli, Stellone. (22 Gragnaniello, 21 Troise, 15 Quadrini,
20 Alessi). All. De Canio
(4-4-2): Belardi, Baldini, Vargas (28' st Zoppetti), Franceschini, Vicari, Veron, Mozart, Leon (36' st Bogdani), Morabito, Dionigi (1' st Mamede), Savoldi. (12 Franzone, 17 La Canna, 16 Alvarez, 24 Giosa). All. Colomba
Arbitro:
Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto
Angoli: 10 a 1 per il Napoli
Recupero: 3' e 5'
Ammoniti: Dionigi, Bonomi, Montezine e Salvoldi
per proteste; Leon per comportamento non regolamentare; Magoni
e Bogdani per scorrettezze..
Note: terreno di gioco in perfette condizioni
Spettatori: 70mila.
La cronaca:
Le ha provate tutte, il Napoli. E pur non vincendo è uscito
dal campo sotto gli applausi di un San Paolo riempitosi nuovamente
come ai bei tempi. La sfida verità con la Reggina sorride
solo agli uomini di Colomba. Primo non perdere: e la Reggina
non ha perso. Torna a casa con un pareggio che è quasi
una vittoria, perchè vuol dire tornare a far punti dopo
due sconfitte e soprattutto lasciarsi il Napoli a due punti. In
pratica è come se non fosse successo nulla. Con un particolare:
le giornate da giocare sono ora cinque.
Il Napoli aveva in testa l'operazione sorpasso e Napoli per l'occasione si era stretta attorno alla sua squadra. Settantamila sugli spalti del San Paolo, roba che difficilmente si vede anche in serie A. E infatti Napoli e Reggina hanno fatto vedere di avere tutte le carte in regola per giocare il prossimo anno in massima serie. La squadra di De Canio ha attaccato dal primo all'ultimo minuto e, forse, ai punti, avrebbe meritato il bottino pieno. La Reggina si è difesa, ha barcollato per lunghi tratti, ma ha resistito per tutti e cento i minuti (90+10 di recupero) di gioco tornandosene nello stretto col suo punticino d'oro.
La partita l'ha fatta il Napoli. Un Napoli che presentava il rientrante Vidigal a centrocampo e che dopo neanche un minuto aveva la possibilità di passare con Rastelli (controllo difettoso a due passi da Belardi). Colomba preferiva un elastico 4-4-2 al 3-5-2 De Canio e alla prima occasione gli amaranto andavano in vantaggio sfruttando l'unica disattenzione della difesa partenopea. Da quel momento la gara cambiava faccia. Perchè il Napoli metteva la testa sotto e chiudeva nella sua area una Reggina incapace di ripartire. Fioccavano così le occasioni. Rastelli concedeva un bis ancora più clamoroso, Montezine prendeva un palo e Stellone mancava di un niente la deviazione vincente.
Nel frattempo De Canio osava e metteva dentro Pavon per Villa. Napoli sbilanciato ma mai in pericolo nelle rare volte che i calabresi riuscivano a farsi vedere in area partenopea. Il pari, quasi al termine della prima frazione, portava la firma di Vidigal (terzo centro stagionale), uno dei migliori in campo. Nella ripresa si assisteva allo stesso film. Napoli all'attacco e Reggina chiusa a riccio in difesa con Mamede al posto di Dionigi.
A diventare protagonista era l'arbitro Pellegrino: prima negava alla Reggina un rigore per un evidente fallo di Jankulovski su Vicari, poi sorvolava su un intervento in area di Vargas ai danni di Pavon. La Reggina resisteva, tenuta in piedi da Franceschini e Baldini, il Napoli ci metteva più il cuore che la testa e quando riusciva a bucare capiva che per Rastelli non era proprio giornata. Alla fine l'applauso del San Paolo alle due squadre era il gesto più bello. Se la Reggina continua a crederci, il Napoli ha tanti buoni motivi per crederci ancora.
P. |
G. |
V. |
N. |
P. |
F. |
S. |
|||